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La guarigione istantanea di un'inferma al contatto con una delle tre croci by 
																	Andrea Lanzani

Andrea Lanzani

( Italian, 1639 - 1712 )

La guarigione istantanea di un'inferma al contatto con una delle tre croci

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LOT DETAILS

Materials:

oil on canvas

Measurements:

28.35 in. (72.00 cm.) (height) by 38.58 in. (98.00 cm.) (width)

Literature:

Bibliografia: Maria G. Turchi, Andrea Lanzani, in "L'Arte", LIX, 1960, p.114; Simonetta Coppa, Andrea Lanzani, in Pittura a Milano dal Seicento al Neoclassicismo, a cura di Mina Gregori, Milano, 1999; Silvia Colombo, Andrea Lanzani decoratore di interni, in "Nuovi Studi", 10, 2003, p. 139, nota 24; Colombo, Silvia,AndreaLanzani: 1641 - 1712 , un protagonista del barocchetto lombardo, Milano 2007. Il dipinto raffigura l'episodio culminante della scoperta della vera Croce di Gesù Cristo secondo quando narrato dalla "Leggenda della vera Croce " di Jacopo da Varagine. Si tratta di una storia assai complessa che inizia con la morte di Adamo nelle cui viscere venne piantato un ramo dell'albero della vita. Il ramo divenne una grande pianta che re Salomone fece abbattere e che servì da ponte al passaggio della regina di Saba in visita a Salomone. La regina riconobbe il legno come sacro e ne profetizzò il futuro uso per la croce di Cristo e Salomone decise allora di farlo sotterrare. Quando cristo fu condannato a morte il legno fu ritrovato ed usato proprio per la croce. Costantino, dopo la battaglia di Ponte Milvio decise di inviare la madre l'imperatrice Elena in terra Santa per recuperare la croce; Elena trovò un uomo che sapeva ove essa era custodita e con dure minacce lo costrinse a confessare. Furono a quel punto ritrovate tre croci: quella di cristo e quelle dei ladroni, per identificar quella giusta Elena le fece appoggiare al cataletto di una defunta che al contatto della vera Croce resuscitò immediatamente. Il soggetto fu molto diffuso nell'arte medioevale e rinascimentale (ricordiamo il celeberrimo ciclo di Piero della Francesca ad Arezzo), più raro nelle epoche seguenti. Nella tela qui oggetto di studio Elena è raffigurata sulla destra in vesti regali e con la corona in capo nell'atto di osservare un vescovo e i suoi accoliti che hanno appena appoggiato la croce su una defunta che è resuscitata e viene sorretta da due donne ancora incredule. Si tratta di un'opera di chiaro ambito lombardo, come evince dalla struttura dell'opera che è lavoro autografo di AndreaLanzani un illustre pittore della fine Seicento e primo Settecento lombardo. Il quadro è infatti il bozzetto di un grande telero facente parte di un importante ciclo di ventidue quadri (in parte conservati ancor oggi) che furono realizzati per il Duomo di Milano all'inizio del Settecento. Il ciclo narra episodi relativi alla Santa Croce e al Santo Chiodo la cui preziosa reliquia è custodita per l'appunto nel duomo. Fra le tele ve ne è una che rappresenta "", offerto dalla corporazione dei filatori, ritenuto opera di anonimo lombardo ed oggi situata nel soppalco della sagrestia meridionale del Duomo di Milano.Il quadro, a nostro parere è attribuibile ad Andrea Lanzani ed confrontabile in modo assai convincente con la tela qui oggetto di studio e con altre opere del Lanzani. Del Lanzani si conosce anche una seconda tela eseguita per il Duomo: il "miracolo del morto risuscitato dal contatto con la vera croce" che gli fu commissionato dalla congregazione dei Mercanti di seta di Milano e fu dipinto entro l'anno 1710 . Evidenti i punti di contatto stilistici con una identica, mossa ed affollata composizione e con personaggi che suggeriscono l'idea di uno "spazio aperto". Molto significativo anche il confronto con "L'educazione della Vergine" della chiesa di sant'Eustorgio a Milano, con identica trattazione delle figure femminili ed uso di una pennellata rapida e disinvolta ma anche con la "Decollazione del Battista" di Robecco ove la Salomè appare molto simile all'imperatrice Elena, e al quadrone della serie del Santo Chiodo con il morto che resuscita al contatto con la Croce del Duomo di Milano, di identica impostazione. L'opera qui indagata è uno dei molti bozzetti che il Lanzani realizza per il ciclo del Duomo, segnalati anche dal suo inventario post-mortem: il quadro ha un patetismo contenuto e si vale di una composizione mossa e risolta con chiaroscuri sapienti. Questa scheda è una parte dell'expertise della professoressa Arabella Cifani allegata all'opera. Oil on canvas.

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